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mercoledì 27 novembre 2013

Difendere la Terra di Mezzo. Scritti su J.R.R Tolkien di Wu Ming 4. In appendice Thomas A. Shippey



La febbre per l’uscita della secondo capitolo della trilogia di Peter Jackson su Lo Hobbit è ormai alle stelle. Wu Ming 4, ovvero Federico Guglielmi scende nel campo di battaglia delle interpretazioni di Tolkien: un tributo al signore degli scrittori fantasy contro le faziose interpretazioni tradizionaliste in voga nel nostro paese…



Thomas Alan Shippey (1943), professore di letteratura medievale e anglosassone, nonché esperto di narrativa fantastica e fantascientifica, è il più noto studioso di J.R.R.Tolkien. Il suo cursus honorum ricalca quello dell'autore inglese: come Tolkien, ha studiato alla King Edward's School di Birmingham e ha insegnato antico inglese all'Università di Oxford. Ha occupato in seguito la stessa cattedra di Tolkien all'Università di Leeds. Il suo saggio del 1982, La Via per la Terra di Mezzo, è considerato una pietra miliare degli studi tolkieniani. E' stato consulente per la pronuncia della lingua elfica durante la realizzazione dei film di Peter Jackson tratti da Il Signore degli Anelli. Con lo pseudonimo John Holm, è anche coautore, insieme a Harry Harrison, della trilogia fantastorica Le spade e l'impero (nota anche come Saga del Martello e della Croce). E' recensore di letteratura di fantascienza per il "Wall Street Journal".


(esce per Odoya, collana Odoya Library,  il 28 novembre 2013)

«Where the sun never sets», si diceva un tempo dell’Impero britannico. Nel 1892, anno di nascita di John Ronald Reuel Tolkien, su una buona porzione dell’orbe terracqueo regnava Alexandrina Vittoria di Hannover, sovrana di Gran Bretagna e Irlanda, imperatrice d’India. Il suo vasto impero includeva anche una parte del Sudafrica, ai cui confini sorgeva lo Stato Libero dell’Orange, una delle repubbliche fondate dai coloni di origine olandese, i cosiddetti “boeri”. Colui che sarebbe diventato uno dei più celebri scrittori del secolo seguente era figlio di un impiegato proveniente da Birmingham, in servizio presso la Bank of Africa di Bloemfontein, capitale dello Stato Libero dell’Orange. Di lì a pochi anni quel territorio sarebbe stato annesso con la forza all’Impero di Sua Maestà britannica. Durante la guerra (1899-1902) i boeri vennero rinchiusi dentro i primi campi di concentramento per civili della storia moderna, il più tristemente celebre dei quali sorse proprio a Bloemfontein. Il piccolo Tolkien, però, non si trovava più lì. Nel 1895, infatti, sua madre Mabel era ritornata in Inghilterra con entrambi i figli, in attesa d’essere raggiunta dal marito. Un’attesa vana, poiché Arthur Reuel Tolkien morì di malattia l’anno seguente. Per il resto della vita, J.R.R. Tolkien visse in Inghilterra, considerandosi inglese e isolano, per nulla nostalgico dei fasti imperiali, men che meno del regime segregazionista vigente nella sua terra … (dalla premessa  Dove il sole non tramonta mai)

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