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martedì 23 aprile 2024

Updated Born into Dysfunction Book Trailer

Grandma Gogo | Book Trailer | A Little Book of Encouragement ✨

lunedì 22 aprile 2024

LONG ENDURE SILENCE | Book trailer | Amazon

sabato 20 aprile 2024

Spettacolo di musica e poesia! Un ponte culturale tra Italia e Romania: un'entusiasmante opportunità

Interverranno: Laura Garavaglia (poetessa, traduttrice, giornalista, fondatrice e presidente de “La Casa della Poesia di Como”, direttrice del Festival Internazionale di Poesia “Europa in versi”, Stefano Donno, poeta, vice Presidente della Casa della Poesia di Como, e titolare de I Quaderni del Bardo Edizioni (che a partire dal 21 aprile 2024 sarà ospite come poeta ed editore alla 22 edizione dell’International Poetry Festival Primavara Poeziei/ A Kolteszet Tavasza/ Spring Poetry a Zalau in Romania); Attila F Balázs, poeta, scrittore, traduttore, redattore ed editore; Dan Chebac, ingegnere e famoso cantautore romeno; Tic Petrosel, musicista di alto calibro; Adrian Suciu, uno degli scrittori più importanti emersi dopo la caduta del comunismo in Romania. L'evento sarà presentato dallo scrittore Valeriu Barbu

OGGI 20 aprile 2024, il Teatro degli Scrittori della FUIS a Roma ospiterà un grande incontro artistico italo-romeno organizzato da Cenaclul de la Roma, una società letteraria della comunità romena di Roma, Associazione “Directia9” Bucarest, FAR. (Federazione per l'Accessibilizzazione della Romania), I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, prestigiosa casa editrice. L'evento, che avrà inizio alle ore 18.00, sarà un vero e proprio ponte tra le due culture, con un ricco programma di presentazioni di libri, performances, mostre d'arte, musica. Tra gli artisti che interverranno: Laura Garavaglia (poetessa, traduttrice, giornalista, fondatrice e presidente de “La Casa della Poesia di Como”, direttrice del Festival Internazionale di Poesia “Europa in versi”, Stefano Donno, poeta, vice Presidente della Casa della Poesia di Como, e titolare de I Quaderni del Bardo Edizioni (che a partire dal 21 aprile 2024 sarà ospite come poeta ed editore alla 22 edizione dell’International Poetry Festival Primavara Poeziei/ A Kolteszet Tavasza/ Spring Poetry a Zalau in Romania); Attila F Balázs, poeta, scrittore, traduttore, redattore ed editore; Dan Chebac, ingegnere e famoso cantautore romeno; Tic Petrosel, musicista di livello internazionale; Adrian Suciu, uno degli scrittori più importanti emersi dopo la caduta del comunismo in Romania. L'evento sarà presentato dallo scrittore Valeriu Barbu e non mancheranno sorprese per il pubblico. L'accesso è libero fino ad esaurimento dei posti in sala.

Dunque OGGI 20 aprile 2024, il Teatro degli Scrittori della FUIS a Roma si animerà di un'entusiasmante sinergia di culture con il grande incontro artistico italo-romeno organizzato da Cenaclul de la Roma, una società letteraria della comunità romena di Roma, Associazione “Directia9” Bucarest, FAR. (Federazione per l'Accessibilizzazione della Romania), I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno. Un'occasione unica per immergersi in un caleidoscopio di espressioni artistiche che abbracciano letteratura, musica, poesia e arti visive, creando un ponte ideale tra le due nazioni. La giornata, che avrà inizio alle ore 18.00, offrirà un susseguirsi di presentazioni di libri, performance artistiche, mostre d'arte e intermezzi musicali. L'incontro non si limita a un mero scambio di esperienze artistiche, ma si configura come un'occasione di dialogo interculturale, di confronto e arricchimento reciproco. Un'opportunità per conoscere da vicino la cultura romena, le sue peculiarità e la sua ricchezza, abbattendo barriere linguistiche e stereotipi. L'incontro italo-romeno rappresenta un'iniziativa di grande valore, non solo per la sua portata artistica, ma anche per il suo significato simbolico. Un evento che testimonia l'importanza del dialogo interculturale e della collaborazione tra le nazioni, in un'epoca che necessita più che mai di ponti e non di muri

Per informazioni:

Sito web: https://www.facebook.com/cenacluldelaroma/

Info link

Attila F Balázs https://en.wikipedia.org/wiki/Attila_F._Bal%C3%A1zs

Laura Garavaglia - https://www.lauragaravaglia.it/

Adrian Suciu - https://www.facebook.com/adrian.suciu

Dan Chebac - https://www.schoolofrockrome.it/dan-chebac/

Tic Petrosel - https://www.facebook.com/p/Tic-Petrosel-100063690541526/?locale=ro_RO

Stefano Donno

I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno

https://iqdbcasaeditrice.blogspot.com/

To Be Stefano Donno

https://stefanodonnoitsmylife.blogspot.com/

Stefano Donno Youtube Channel

https://www.youtube.com/@stefanodonnofreewebtv/featured




Book trailer for In the Shadow of the Skull by Amanda Desiree

giovedì 18 aprile 2024

Così fan frutti. Viaggio colto tra gli alberi che fanno bene. Con storie di scienza e gusto di Stefania Santoro di Luca Bergamin (Pendragon)

Gli alberi sono da sempre parte della nostra vita. Una presenza familiare che talvolta diamo quasi per scontata, tanto da non renderci conto della loro grande varietà e bellezza. Questo libro racconta gli alberi da frutto – i più “generosi” – in un percorso che attraversa arte, storia, mitologia e botanica, per far conoscere a tutti la saggezza di queste splendide creature della natura. Peschi, ciliegi, meli, aranci, kaki, avocado, giuggioli sono solo alcune delle specie descritte e narrate dall’autore che, stagione dopo stagione, e viaggiando da nord a sud nella nostra penisola, porterà il lettore a sorprendenti scoperte su quelli che, da secoli, sono i nostri compagni di vita sulla Terra.





Rebels Flame book Trailer

Official Book Trailer: Confessions of Cinderella Blue by Marna Hale-Bailey #booktrailer #books

mercoledì 17 aprile 2024

The Jesus Ring Official Book Trailer

Valeria Dal Bo presenta OGGI 17 aprile 2024 ore 18,30 al Salotto Caracci di Milano il suo libro Onirico Blues

 E’ prevista la presentazione del libro di Valeria Dal Bo dal titolo Onirico Blues edito da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, nella collana Fuochi di Ottavio Rossani, oggi 17 aprile 2024 ore 18,30 presso Salotto Caracci in via Rutilia 19/20 a Milano.

Onirico blues di Valeria Dal Bo (collana Fuochi diretta da Ottavio Rossani) – Dal sogno alla coscienza del vivere, un viaggio dentro l’illuminazione della mente. Un giro di trasferimenti dall’illusione alla concretezza del vissuto. Le poesie, o piuttosto i racconti poetici, di Valeria Dal Bo, in questa raccolta Onirico blues, sono una successione di immagini. La sorgente sono i sogni. Il mezzo di trasporto nella vita reale sono le parole. Non è però una questione di contenuto, è soprattutto una questione di ritmo. Un ritmo che scivola tra desiderio e contraddizione. Sarebbe facile disturbare Freud o i suoi discepoli, in particolare Jung. Ma non serve questa mediazione. Le immagini fissate nell’album delle possibilità tra vita e morte parlano, raccontano violenze non rivelate, paure subite, analisi autogestite nel risalire verso la superficie dell’esistenza. Un continuo rapporto con la chiusura o apertura delle porte. E l’improvviso cambiamento di condizione con l’opportunità di uscire “a rivedere le stelle” di nuovi desideri, di nuove soste e di nuove ripartenze. (Ottavio Rossani) / Con una nota di Giampiero Neri

VALERIA DAL BO vive a Milano. Ha sempre frequentato la poesia. Dal 1994 riunisce in casa ogni mese un gruppo di “poeti del venerdì”. È stata cofondatrice e redattrice della rivista “Il Monte Analogo”. Ha pubblicato testi su riviste come Juvenilia, Opera Nuova, e nell’antologia “Quaternario” (a cura di Giampiero Neri e Gianni Mascolo). Onirico blues è la sua prima raccolta organica.

 

Info link



Libro: El fabricante de Lágrimas Escritora: Erin Doom

Nel cuore dei saperi - Videopresentazione

lunedì 15 aprile 2024

Tyler Nickles Book Trailer EDU 385

Book Trailer: Empire of the Vampire by Jay Kristoff

Una vita non basta di Enrico Galiano (Garzanti)

 In omaggio in esclusiva con la prima tiratura il Quaderno degli animali ispirato a Una vita non basta*

L’autore che da anni scala le classifiche e incanta la stampa e i librai è tornato con uno dei suoi personaggi più amati di sempre: il professor Bove di Eppure cadiamo felici. Un romanzo sulle paure che ci impediscono di essere felici: paure che non vanno allontanate, ma ascoltate. Perché a volte bisogna attraversare il buio per scoprire la meraviglia di uno spiraglio di luce.


«Quando desideri tanto qualcosa, fai come il colibrì: non aver paura di cadere. Anzi, impara a farlo a tutta velocità, per poi risalire.» Questa volta, però, a Teo sembra impossibile risalire: è stato bocciato in seconda liceo, ma soprattutto ha fatto qualcosa di davvero sbagliato, e ora dovrà scontare un’estate di lavori socialmente utili. Sa che è una punizione giusta, eppure c’è qualcosa dentro di lui che non riesce a tenere a bada. Teo la chiama la Cosa proprio perché non è in grado di darle un nome: sa solo che è un nemico troppo forte e di cui non ha il coraggio di parlare a nessuno. Di certo non ai suoi genitori, distanti anni luce, ma nemmeno a Peach, la sua migliore amica, l’unica che sa leggere i suoi silenzi e aggiustare con la musica i suoi giorni storti. Tutto cambia quando su una panchina incontra un signore anziano che dice di essere un ex professore di nome Francesco Bove. Giorno dopo giorno, il professore lo porta nei posti più disparati e gli parla di miti greci e filosofi con parole che Teo non ha mai sentito: parole che lo spronano a non arrendersi, a porsi le domande giuste, perché capisca che non è solo, che tutti siamo in cerca di una ragione di vita, di un dono che ci renda speciali. Solo che, per capire cosa sia, l’unico modo è non smettere mai di tentare, fallire e riprovare, coltivare l’arte dell’imperfezione per tirare fuori il capolavoro che vive dentro di noi. Anche a costo di scoprire verità che ci fanno paura, come la fine di una misteriosa ragazza di cui nessuno sa più nulla e la cui storia sembra voler dire qualcosa a Teo.




La strega di Shirley Jackson (Adelphi)

 Tre dei racconti qui riuniti hanno come protagoniste quelle creaturine infide, pericolose, enigmatiche che Shirley Jackson conosceva molto bene per aver cresciuto quattro «demoni», come chiamava – scherzosamente ma non troppo – i figli. Un bambino che, viaggiando in treno, vede streghe ovunque, e non è detto che non abbia ragione. Una ragazza che, sotto gli occhi di un presunto adulto un po’ alticcio, sfoggia un sapere e una saggezza apocalittici, mentre nella stanza accanto gli invitati a una festa sproloquiano sul futuro del mondo: «Non credo proprio che abbia molto futuro,» sentenzia con placido e inquietante distacco «almeno per com’è adesso ... Se quando lei era giovane la gente si fosse spaventata davvero, oggi non saremmo messi così male». E uno scolaretto che ne combina di tutti i colori, forse invisibile ma non per questo assente, come diceva sant’Agostino dei defunti, benché il marmocchio in questione sia vivo e vegeto. Tre boîtes à surprise con le quali Shirley Jackson suscita, a partire dal candore arcano dei ragazzi, sorrisi e brividi glaciali in egual misura. Senza rinunciare a condurci, al seguito di una donna che deve farsi estrarre un molare, nel suo territorio d’elezione: quella zona d’ombra ai confini della follia dove le cose note perdono i loro connotati familiari e appaiono estranee e perturbanti, dove un luciferino sconosciuto, materializzatosi dal nulla al nostro fianco, può prenderci per mano e, in un battito di ciglia, portarci a correre sulla sabbia calda, mentre le onde «tintinnano come campanelli sulla spiaggia» e «i flauti suonano tutta la notte».




THE REST OF THE STORY by Sarah Dessen | Official Book Teaser Trailer

sabato 13 aprile 2024

Il circo delle meraviglie di Silvia Lisena (Abrabooks)

 Astrid Glight ha 23 anni e una forte passione per la fotografia. Vive tranquilla nel Maryland tra amici, famiglia e ultimi esami universitari. Un avvenimento particolare la porta al Circo delle Meraviglie, un mondo incantato dove si imbatte in Daniel Jackson, il migliore acrobata degli USA. Man mano che i due si conoscono, nasce un'intensa e struggente storia d'amore. Ma Daniel si porta dietro un oscuro segreto: è il Morbo Nero, derivato da un tragico lutto che ha cambiato per sempre la sua vita. Il legame tra Astrid e Daniel sarà abbastanza forte da superare ogni difficoltà? Affrontando temi complessi come la salute mentale, l’amore incondizionato e il valore della vita, il romanzo è un viaggio emotivo che spinge a domandarsi quale sia il confine tra amore verso una persona e rispetto per la sua individualità, anche davanti alla più estrema delle decisioni.




Quella notte senza luna di Giovanni Margarone (Elison Paperback)

 Elena è una giovane mendicante che vive a Genova in una baracca fatiscente. La sua misera condizione viene in parte lenita dall'anziano clochard Alcide, che diviene per lei una sorta di padre putativo, e dalla conoscenza di Beatrice, commovente nel suo tentativo di aiuto alla giovane mendicante, in una sorta di tentata palingenesi esistenziale. Beatrice farà incontrare Elena con Filippo, figlio di un borghese arricchito. Nasce tra i due una storia d'amore ed Elena, per paura, cela la sua vera condizione esistenziale. Elena non sa se Filippo accetterebbe la sua condizione e questo dubbio è costante durante la storia con lui. Intanto Genova è colpita dall'alluvione del 1970; i protagonisti l'affrontano e la prosecuzione del rapporto tra Elena e Filippo si sviluppa potenziandosi con trame sempre più intense: Filippo accetterà la reale condizione di Elena? L'epilogo si evolve in una spirale emotiva di forte intensità, con vibrazioni narrative difficilmente individuabili a priori, che trascinano in ampie riflessioni sugli scompigli interiori dei protagonisti e sull'incontro-scontro fra contesti sociali antitetici, ponendoci di fronte alle varie e complesse criticità della natura umana.




Door Mann Productions | Refugee Book Trailer | Made By Zeke

Booktrailer MADRI GUERRIERE di Paola D'Apice - Edizioni Lussografica

giovedì 11 aprile 2024

Il caffé di Tamer di Diego Brasioli (Ugo Mursia Editore)

 Questa è la storia dell’ebreo Dori Goldman e del suo amico arabo Tamer Hammoud che aveva un locale senza nome né insegna negli antichi vicoli di Gerusalemme. Era un luogo di pace che tutti chiamavano, semplicemente, il caffè di Tamer. Un tragico e delicato romanzo che trascina nel cuore della terra promessa, dove niente è ciò che sembra, dove la morte e l’amicizia camminano fianco a fianco.




Hanno Sauer: "L'invenzione del bene e del male"

Mario Di Vito racconta "La pista anarchica. Dai pacchi bomba al caso Cospito"

Cuore nero Cuore nero di Silvia Avallone (Rizzoli)

 Con l’amore che solo i grandi autori sanno dedicare ai propri personaggi, Silvia Avallone ha scritto il suo romanzo più maturo, una storia di condanna e di salvezza che indaga le crepe più buie e profonde dell’anima per riempirle di compassione, di vita e di luce.


L’unico modo per raggiungere Sassaia, minuscolo borgo incastonato tra le montagne, è una strada sterrata, ripidissima, nascosta tra i faggi. È da lì che un giorno compare Emilia, capelli rossi e crespi, magra come uno stecco, un’adolescente di trent’anni con gli anfibi viola e il giaccone verde fluo. Dalla casa accanto, Bruno assiste al suo arrivo come si assiste a un’invasione. Quella donna ha l’accento “foresto” e un mucchio di borse e valigie: cosa ci fa lassù, lontana dal resto del mondo? Quando finalmente s’incontrano, ciascuno con la propria solitudine, negli occhi di Emilia – “privi di luce, come due stelle morte” – Bruno intuisce un abisso simile al suo, ma di segno opposto. Entrambi hanno conosciuto il male: lui perché l’ha subito, lei perché l’ha compiuto – un male di cui ha pagato il prezzo con molti anni di carcere, ma che non si può riparare. Sassaia è il loro punto di fuga, l’unica soluzione per sottrarsi a un futuro in cui entrambi hanno smesso di credere. Ma il futuro arriva e segue leggi proprie; che tu sia colpevole o innocente, vittima o carnefice, il tempo passa e ci rivela per ciò che tutti siamo: infinitamente fragili, fatalmente umani.




mercoledì 10 aprile 2024

Dove nasce l’uragano di Emanuele Cavarra (Nep Edizioni)

 Anno del Signore 1813. Porto (Portogallo). La ricerca di un veliero e del suo armatore, scomparsi nel nulla da circa un lustro, è la motivazione ufficiale per la quale il capitano Nicodemo Bernulli riprende la via del mare a bordo del suo piccolo clipper. In pochi, tra gli uomini del suo equipaggio, sanno che in realtà per lui si tratta solo dell’ennesima occasione per sfuggire ai fantasmi di un doloroso passato e rincorrere una chimera dagli occhi di smeraldo. Dopo qualche giorno di navigazione, un terribile fortunale al largo della costa atlantica dell’Africa costringerà il piccolo veliero ad approdare in Marocco per ricevere le necessarie riparazioni allo scafo e alla velatura. Qui Nicodemo Bernulli scoprirà qualcosa che non avrebbe mai immaginato.




Fare scene. Una storia di cinema di Domenico Starnone (Einaudi)

 Domenico Starnone racconta una vicenda individuale che pagina dopo pagina si allarga fino ad abbracciare la parabola dell'Italia negli ultimi sessant'anni.


“Fare scene” è la storia di un bambino innamorato del cinema, che crescendo vede le mirabolanti fantasie che lo tenevano incollato allo schermo infrangersi contro le impellenze della realtà. Ed è anche la storia di un paese che credeva di poter cambiare e che invece nel corso degli anni ha smarrito persino la voglia di pensarsi diverso. Nel primo tempo di questo libro c’è un bambino nella Napoli del secondo dopoguerra. C’è l’odore di polvere delle macerie e c’è l’entusiasmo per il futuro che verrà. C’è la voglia di grandezza che rischia di diventare una malattia. Ma soprattutto c’è il cinema: in sala scende il buio e si può diventare un cowboy, un indiano, un pilota di aerei, si può diventare tutto ciò che si vuole. A un certo punto però, come nei film, arriva l’intervallo, si riaccendono le luci, le persone chiacchierano, si rompe l’illusione. E nel secondo tempo il bambino è diventato un adulto, che i film ha smesso di vederli con occhi incantati ed è finito a scriverli. Pensa agli anticipi da incassare e a sfornare copioni. Finché non gli capita per le mani un progetto in cui crede e che gli riaccende la passione per il cinema. Ma si dovrà rendere conto che lo stupore dell’infanzia davanti allo schermo è definitivamente passato e che lui stesso è diventato la rotella di un ingranaggio prevedibile, minacciato come tutto dalla parola fine.





Book Trailer Meme - The Tracing

Lo scrittore- Roberto Zevini (Booktrailer)

martedì 9 aprile 2024

Papà disastro non dice le bugie. Ediz. a colori di Thomas Brunstrøm, Thorbjørn Christoffersen (Battello a vapore)

 Sally ha un problema: suo papà dice tante, tantissime bugie. Possibile che quando era piccolo cenava soltanto di mercoledì, dormiva in una scatola di cartone e l'unico regalo che riceveva a Natale era... mezzo mandarino?! Sally è stufa, così decide di smascherarlo. Ma quando papà smette di dire le bugie, le giornate diventano molto più noiose..




Heartbreak Hotel di Micol Arianna Beltramini (Il Castoro)

 Hai mai desiderato sparire dopo che qualcuno ti ha spezzato il cuore? L'Heartbreak Hotel sa esattamente come ti senti, e farà di tutto per coccolare le tue illusioni. Ma qual è la data di scadenza di un sogno? E quando dovrai tornare alla realtà, chi ti aiuterà a rimettere insieme i pezzi del tuo cuore?




Rita Bichi, Paola Bignardi, Cerco dunque credo - Booktrailer

The Death Of My Inner Peace Book Trailer

Book Trailer for London and Emmanuel's Winter Adventure

domenica 7 aprile 2024

Pelle accesa (Burning skin): nuova edizione di Maria Caspani (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)

 “In questi versi, pubblicati in italiano con a fronte la traduzione in inglese fatta dalla stessa autrice, Caspani riesce a trasmettere al lettore una visione del mondo contemporaneo acuta e mai scontata, affrontando tanti temi di drammatica attualità, grazie anche alla professione di web producer e reporter svolta durante gli anni di soggiorno a Londra, quando si occupava di diritti umani e delle donne”. (Dall’introduzione di Laura Garavaglia)


È tutto questo che infiamma la pelle, che genera nell’autrice una conflittualità irrisolta e permanente, i cui esiti non possono essere definiti né trovare un approdo nell’ambito di questo scarno libretto: mi pare piuttosto un campo aperto, una “Battaglia” (per citare il titolo ancora di un’altra poesia) che deve ancora cominciare, sebbene i pensieri dei contendenti siano “già stanchi” come se l’esito fosse scontato, o non così importante. Il problema non è come finirà, il problema è che sia –ancora- una battaglia. È lo stato d’animo complessivo quello che Maria Caspani vuole trasmetterci e la “pelle accesa” vale probabilmente anche come un segnale d’allarme, un semaforo rosso per indicarci che le cose non vanno come dovrebbero, il rapporto tra noi e le cose e noi e noi stessi non è quello giusto, e forse sarebbe il caso di crearsi uno spazio per fermarsi e pensarci su. Leggere queste poesie non è certamente sufficiente, le parole hanno mancato da tempo la loro missione, tuttavia… (Andrea Tavernati)

Dopo aver conseguito una laurea triennale in filosofia e un master in giornalismo a Milano, si trasferisce a Londra per lavoro. Approda alla Reuters Foundation dove lavora come web producer e reporter occupandosi di diritti umani e delle donne. Nel 2014 si trasferisce a New York lavorando prima come corrispondente dall'ONU per Reuters Foundation e dal 2015 alla Reuters Digital, dove si è occupata di social media e live news durante la campagna presidenziale americana del 2016. Dal 2018 si occupa di sondaggi condotti da Reuters in partnership con l’agenzia Ipsos. “Scrivere ai margini della vita” (I Quaderni del Bardo, 2019) in inglese e italiano, è la sua nuova raccolta di poesie

Photo cover by Marco Tommaso Fiorillo 
 

L'ultima notte di sole di Nicola Madonia (Rizzoli)

 Una storia piena di vita che tra delicatezza, humour e disagio scova istantanee di poesia nella realtà quotidiana.


Nico è intrappolato in una routine sempre uguale: mettere su la moka, coccolare il gatto, scrollare Instagram, fare la solita telefonata ai genitori… in un maldestro tentativo di sembrare un uomo prossimo ai trent’anni con tutto sotto controllo. Dietro le apparenze c’è però un mondo claustrofobico, abitato da insicurezza e ansia, che irrompe quando dopo un attacco di panico Nico si ritrova catapultato nell’universo delle sue emozioni. “Cammino attraverso i vicoli, cerco un essere vivente, un barlume di speranza, o semplicemente il segno del passaggio di qualcuno prima di me. Mi avvicino al parco, un luogo che di solito è un’oasi di gioia e risate ma le altalene sono ferme in maniera oscena, le panchine rotte e sbeccate. L’erba è secca e spelacchiata, incapace di sostenere il gioco di un bambino o il bastone di un anziano.” È in questo mondo così familiare e allo stesso tempo straniante che Nico dovrà avventurarsi ma è un viaggio che non farà da solo, ad accompagnarlo due bizzarri aiutanti: Moka, una gattina sfrontata con un paio di occhi verdi sempre vigili e affilati; e Doc, uno stropicciato orsetto di peluche che parla in terza persona e sa vedere solo il lato tenero della vita. Tra le vie deserte del suo paese, tra ricordi del passato e incontri inaspettati, Nico affronterà un percorso tortuoso e sarà costretto a scavare alla ricerca di quella felicità dimenticata in fondo a un cassetto. L’ultima notte di sole è un romanzo di formazione tenero e ironico, il viaggio di un ragazzo in lotta con i suoi demoni tra ricordi felici e rimpianti profondi.




Diversi modi di guardare l'acqua di Julio Llamazares (Il Saggiatore)

 Diversi modi di guardare l’acqua è il romanzo di un malinconico ritorno a casa, il racconto corale di come la memoria attraversi sempre le generazioni.


L’anziano contadino Domingo è morto con un desiderio incompiuto e i suoi familiari si incontrano per provare a esaudirlo: la moglie, che con lui ha condiviso tutto; i figli, che hanno abbandonato progressivamente l’abitazione dei genitori per lavorare in città; i nipoti, così distanti dal suo modo di vivere eppure ancora capaci di comprenderlo e ammirarlo. Si ritrovano davanti a un piccolo lago racchiuso dalle montagne, sul cui fondo giacciono invisibili agli occhi degli estranei le rovine di villaggi abbandonati e i ricordi dei vecchi abitanti come Domingo, ai quali un giorno qualcuno ha ordinato di andarsene e di farlo subito; la città sarebbe stata sommersa per la costruzione di una gigantesca diga, e loro avrebbero dovuto ricominciare una nuova vita da un’altra parte. Gli eredi di Domingo si riuniscono allora sulle sponde di quel lago per restituire il defunto al luogo cui è sempre appartenuto con lo spirito, ognuno costretto a confrontarsi su quella riva con il trauma che ha segnato la storia della famiglia. In questo romanzo Llamazares raccoglie le loro voci e i loro ricordi, la loro malinconia avvolta dallo stesso silenzio che circonda il paesaggio, disegnando così i contorni di una figura ingombrante e carismatica, un uomo duro ma gentile, saldo ma fragile, simbolo di un’epoca giunta alla fine, che non per questo è concesso dimenticare.



La principessa di Lampedusa di Ruggero Cappuccio (Feltrinelli)

 Beatrice Tasca Filangeri di Cutò, madre dell’autore del Gattopardo, e autrice a sua volta di un’opera di cui non si sono salvate che poche pagine, diventa protagonista di questo romanzo grazie a Ruggero Cappuccio, il solo scrittore che poteva – per cultura, sensibilità, storia personale – ridarle vita.

«Quando capì di aver vinto il duello con se stessa?»
«Non ho mai capito di averlo vinto. Ho capito soltanto che i duelli tra l’amore e il dolore finiscono sempre in parità.»


Eros, passione, misteri e segreti di famiglia fiammeggiano nella personalità di Beatrice Tasca Filangeri di Cutò, principessa di Lampedusa, che nel maggio del 1943 attraversa una Palermo deserta, tra le rovine provocate dai bombardamenti alleati. Beatrice riprende possesso del palazzo di famiglia: tra soffitti sfondati e librerie crollate, si riaccende il ricordo dei giorni in cui la città era meta di viaggiatori stranieri, un passato di grazia e splendore, sogni, fantasie e amori forse ancora possibili. Fuori dalle mura del palazzo, il presente si sgretola, l’Italia e l’Europa sono teatro di una guerra spaventosa, gli Alleati stanno per sbarcare in Sicilia. Il mondo sembra alla fine, ma Beatrice non si tira indietro: protegge, esorta, si espone. E il futuro? Il futuro ha gli occhi malinconici di suo figlio Giuseppe e la splendida vitalità di Eugenia, giovane appassionata di stelle e pianeti che osserva Beatrice dalla finestra di fronte. La ragazza è affascinata dalla libertà naturale e ostinata con cui la principessa si comporta; libertà che la sua famiglia invece le nega, avendola prima costretta a interrompere gli studi di Fisica e ora cercando di imporle un matrimonio combinato. Per la ragazza e per il figlio, la principessa ha in serbo progetti ambiziosi che sfidano il tempo. E mentre tesse le sue trame d’amore, con l’aiuto della gente del quartiere organizza un ricevimento al quale saranno invitati i più grandi nomi del bel mondo palermitano, dai Lanza di Trabia ai Florio, dai Valguarnera ai Moncada. Un invito spregiudicato per un ultimo ballo sotto le bombe. Beatrice Tasca Filangeri di Cutò, madre dell’autore del Gattopardo, e autrice a sua volta di un’opera di cui non si sono salvate che poche pagine, diventa protagonista di questo romanzo grazie a Ruggero Cappuccio, il solo scrittore che poteva – per cultura, sensibilità, storia personale – ridarle vita.



sabato 6 aprile 2024

Esercizi spirituali per bevitori di vino di Angelo Peretti (Edizioni Ampelos)

 Il vino è generalmente, oggetto di manuali tecnici e di guide alla degustazione. È invece raro che costituisca la prospettiva lungo la quale interpretare i pensieri e le azioni degli esseri umani, le necessità dei loro corpi, delle anime e delle menti. La riscoperta dei contenuti sentimentali, emozionali e intellettuali - ossia “spirituali” - del bere e del vivere è l’obiettivo che Angelo Peretti propone al lettore attraverso novanta brevi “esercizi” mentali, tra narrativa e saggistica. Con una logica stringente e un’ironia dissacrante, l’autore aiuta a riconoscere e sfatare i luoghi comuni che si sono stratificati a tal punto da inibire il godimento libero, immediato e spontaneo del vino e della stessa vita. In particolare, le regole da iniziati e le pose ostentate da quei sedicenti intenditori, che si ergono a sacerdoti dell’enologia, vengono smantellate una ad una, restituendo al bevitore il piacere di un gesto naturale come il condividere un bicchiere di vino con le persone care. Per accompagnare indistintamente il neofita e l’esperto a riappropriarsi della dimensione genuina del bere, ci sono novanta “esercizi che prendono spunto da altro” rispetto al vino: romanzi, aneddoti, poesie, canzoni, interviste; si parla d’altro per parlare di vino e viceversa. Inoltre, per chi volesse approfondire le proprie “esercitazioni” attraverso il calice, Peretti suggerisce, per ciascun capitolo, due vini, uno italiano e uno estero, coerenti con il contenuto narrato: la scelta si ripartisce fra etichette note e bottiglie meno conosciute, per un totale di centottanta vini. Angelo Peretti (Garda, 1959) si occupa di vino come giornalista e critico da più di trent’anni. Dirige il giornale on line “The Internet Gourmet”. Ha collaborato con guide italiane di settore, ha redatto piani strategici per consorzi di tutela e ha pubblicato manuali sui vini italiani e sugli abbinamenti tra cibo e vino, tra cui “Vini e spumanti. I migliori d’Italia” (2005) e “Il vino. Gli abbinamenti ideali” (2004), entrambi per Giunti Editore.




Il ricettario erboristico moderno. Una guida ai preparati con proprietà terapeutiche di Thomas Easley, Steven Horne (Piccin-Nuova Libraria)

 L’uso delle piante medicinali ha accompagnato l’uomo fin dagli albori delle prime civiltà, rappresentando, ancora oggi, una parte rilevante dei sistemi

di cura tradizionali in molte parti del mondo. Le fonti paleontologiche, archeologiche e storiche hanno documentato l’uso delle piante medicinali, in
Europa, già da parte dell’uomo di Neanderthal, circa 50.000 anni fa, in pieno Paleolitico. Migliaia di anni dopo, è noto che le civiltà mesopotamiche (Sumeri, Babilonesi e Assiri) possedevano delle conoscenze approfondite sulle piante medicinali, come documentato dal Codice di Hammurabi (XVIII secolo a.C.). Risale a quell’epoca anche il Papiro di Ebers (XV secolo a.C.), nell’antico Egitto, fonte scritta di conoscenze botaniche e mediche riportante preparazioni erboristiche basate su centinaia di piante, delle quali circa un terzo ancora presente nelle farmacopee occidentali. La civiltà e la cultura mesopotamica ed egizia esercitarono una notevole influenza su quella greca, nella quale la filosofia si mescolava con le conoscenze mediche ed erboristiche. Tra i grandi studiosi greci ricordiamo Ippocrate e Aristotele, tra il IV e il III secolo a.C., per arrivare a Dioscoride (I secolo d.C.), da molti considerato il padre della farmacognosia e della fitoterapia, il quale influenzò enormemente tutto il pensiero scientifico dall’epoca romana fino al Rinascimento. Nell’antica Roma spiccano, tra tutti, Plinio il Vecchio (I secolo d.C.) e Galeno (II secolo d.C.), quest’ultimo medico personale dell’imperatore Marco Aurelio e fondatore della scuola medica galenica. Dopo la caduta dell’Impero Romano, sono prima i Bizantini e poi gli Arabi a proseguire nello studio delle piante medicinali e della medicina in generale. La medicina bizantina (o meglio greco-bizantina) ebbe in Alessandro di Tralles (VI secolo d.C.) il suo principale esponente, mentre il persiano Avicenna (X secolo d.C.) lo fu per la cultura scientifica araba, i cui
scritti, resi noti attraverso le Crociate, contribuirono alla creazione della Scuola Salernitana, prima scuola medica in Europa. Nei primi secoli dopo Cristo,

inoltre, a seguito delle numerose e devastanti invasioni barbariche, le conoscenze scientifiche in Europa vennero conservate nei monasteri, nei conventi e nelle abbazie, anche con il fiorire dei ‘giardini dei semplici’, un’area, al loro interno, deputata alla coltivazione delle piante officinali. Infatti, in quell’epoca, le strutture monastiche si dedicavano all’assistenza medica dei pellegrini ammalati, coltivando le piante medicamentose nei loro orti e producendo rimedi erboristici. Tuttavia, durante il Medioevo, la fitoterapia fu anche vittima di superstizione e, pertanto, associata alla magia ed alla stregoneria. 

Questo breve escursus storico ci conduce idealmente fino ai nostri giorni, che potremmo definire, a tutti gli effetti, ‘epoca farmaceutica’, nella quale
poco spazio è lasciato, almeno nei paesi ricchi occidentali, ai rimedi naturali basati sui prodotti erboristici e fitoterapici, lungi, in ogni modo, dal voler demonizzare la farmacologia e la farmaceutica moderna, verso la quale siamo tutti debitori. Basti solo pensare ai farmaci antitumorali e agli antibiotici, pur non tralasciando che molti farmaci moderni derivano proprio da sostanze naturali (circa il 25% dei nuovi farmaci registrati in tutto il mondo negli ultimi 40 anni). Alcuni esempi illustri sono l’acido salicilico (da cui è stato poi ottenuto il principio attivo del farmaco antinfiammatorio Aspirina) presente nella corteccia del salice (Salix spp.), gli alcaloidi (antitumorali) della vinca del Madagascar (Catharanthus roseus), la camptotecina (antitumorale presente nell’albero cinese Camptotheca acuminata), la podofillotossina (antitumorale da Podophyllum peltatum, pianta dell’America nordorientale), i taxani (antitumorali presenti in Taxus brevifolia o tasso del Pacifico, in America nordoccidentale), il chinino (antimalarico ricavato dalla corteccia dell’albero andino Cinchona spp.), l’artemisinina (antimalarico da Artemisia annua), gli analgesici (morfina, codeina) del papavero (Papaver somniferum) e i glicosidi digitalici cardiotonici (digossina e digitossina) della digitale (Digitalis purpurea). Non dimentichiamo che anche gli antibiotici derivano da sostanze naturali, sebbene di origine microbica e non vegetale, come ad esempio le penicillina prodotta da miceti del genere Penicillium. Da questi pochi esempi è possibile affermare come la natura sia ancora il più grande laboratorio di sintesi chimica presente sul pianeta, al quale dovremo ancora attingere ed ispirarci per la cura delle malattie trasmissibili e non trasmissibili. Bisogna ricordare, inoltre, che l’uso delle piante medicinali e, più in generale, la medicina tradizionale, rappresentano ancora oggi il cardine dell’assistenza sanitaria in moltissime parti del mondo (soprattutto in Africa, Asia e Sud America), dove la disponibilità e l’accesso ai farmaci convenzionali sono ristretti o assenti. Questo non implica uno scarso interesse verso i rimedi naturali nel mondo ricco occidentale, al contrario. 

Negli ultimi anni si è assistito, anche in Italia, alla riscoperta delle piante medicinali e dei prodotti erboristici, considerati utili ai fini di migliorare le condizioni fisiologiche dell’organismo, soprattutto nei soggetti sani. Il fenomeno è anche dimostrato dai dati economici sugli integratori alimentari che, nel 2020, attribuiscono all’Italia la quota di mercato più alta in Europa, pari al 26%. Tali prodotti spesso si associano a stili di vita salutistici, come una sana e corretta alimentazione e una moderata e regolare attività fisica. 

Complice di tale rinnovato interesse è anche (o forse soprattutto) l’enorme avanzamento, negli ultimi anni, delle conoscenze scientifiche sulle piante
medicinali e sulla fitoterapia. Per quanto riguarda la ricerca clinica, le sostanze naturali si studiano con il medesimo rigoroso approccio metodologico dei farmaci, soprattutto in termini di accuratezza del disegno sperimentale negli studi sull’uomo. Questo fa delle scienze erboristiche una disciplina moderna basata sulle evidenze scientifiche, al pari della medicina, in grado di validare, caso per caso, l’efficacia clinica di rimedi naturali il cui utilizzo per determinati disturbi si tramanda da generazioni come bagaglio di conoscenze tradizionali.

Date le premesse, Il Ricettario Erboristico Moderno si colloca nello scenario descritto come testo di riferimento per gli appassionati e gli studiosi di erboristeria, così come per i neofiti che vogliano approcciarsi al mondo delle piante medicinali. Gli autori, Thomas Easley e Steven Horne, esperti e rinomati professionisti negli USA, nonché membri di associazioni nazionali ed internazionali di erboristeria, offrono una visione ampia e moderna del mondo delle piante medicinali, non tralasciando, nei primi 12 capitoli, tutti gli aspetti introduttivi legati alla raccolta ed essiccazione delle piante, alle tecniche estrattive dei principi attivi e alla preparazione in termini di formulazione e dosaggio. Solo avendo una buona conoscenza dei suddetti aspetti, si potrà arrivare ad un prodotto erboristico ricco di composti fitochimici bioattivi (‘dalla pianta al formulato’). Infine, nell’ultimo capitolo, sono riportate le informazioni su numerose piante trattate singolarmente relativamente alle proprietà, le formulazioni e i dosaggi. 

In conclusione, tale testo contribuirà sicuramente ad accrescere il bagaglio culturale di ciascuno sulle piante medicinali, accrescendo o creando la consapevolezza che i rimedi erboristici non sono farmaci per la cura delle malattie, ma possono contribuire a migliorare lo stato di benessere dell’organismo in una popolazione sempre più longeva. Qualora utilizzati in associazione con le terapie convenzionali, dietro prescrizione medica, potranno aumentare l’efficacia di queste ultime, riducendone eventualmente gli effetti avversi e contribuendo a migliorare la qualità di vita dei pazienti.

Prof. Marcello Iriti
Dipartimento di Scienze Biomediche,
Chirurgiche e Odontoiatriche
Università degli Studi di Milano




La cucina milanese di Fabiano Guatteri (Hoepli)

 Il racconto della gastronomia e del costume culinario di Milano. Un libro che ripercorre la storia, gli aneddoti, gli ingredienti, le tecniche, i prodotti e la lingua di una cucina unica, parte integrante della vita e della cultura milanese. Oltre 160 ricette, tradizionali e rivisitate, che rappresentano il canone culinario meneghino, impreziosito dalle illustrazioni di Andrea Antinori e da un testo introduttivo di Luigi Veronelli.

La grande sagra degli incendi - Agenzia X booktrailer

venerdì 5 aprile 2024

Athanor: Trattato Alchemico - nuova edizione di Stefano Delacroix (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)

 L'Athanor è il luogo interiore della trasmutazione, dove l'alchimista realizza l'Oro Filosofico. Un'antica metafora sottende il fatto transazionale e potente del risveglio iniziatico, un processo volto a sbozzare la materia grezza e rivelare il passaggio segreto dell'Alchimista. Fondendo l'antica conoscenza alla nuova, e rinsaldando la propria presenza consapevole, il discente sgroviglia il filo arianneo perché gli sia finalmente chiaro l'itinerario che lo condurrà fuori dagli intricati e dolorosi labirinti psichici della modernità.


Stefano Delacroix (Taranto, 18 agosto 1966), pubblica nel '94 l'album "Ribelli" (ed. Hobo, distribuzione Sony Music) e nel '97 "La Legge Non Vale" (ed.Hobo, distribuzione Sony Music). Dedicatosi alla carriera di scrittore, pubblica successivamente i romanzi "La Memoria del Mare" (2006, ed. la Riflessione), "Peristalsi" (2007, ed. il Foglio), "Il Sesto" (2008, Lupo editore, 2012 in II° edizione), "Nigredo (2013, ed. I Libri di Emil) e "Calm Beach" (2015, ed. I Libri di Emil). Alchimista e studioso di Filosofia, Onironautismo e tecnologie della psiche, celebra il suo esordio saggistico con “Athanor, la Scienza Segreta del Cuore” (i Quaderni del Bardo edizioni di Stefano Donon 2019).L’immagine di copertina interna è di Maximilian VetranoLe immagini “Moire” e “Ruota della fortuna” sono di Roberto Shambhu
 
 

Booktrailer: La sangre derramada, de Zeus Ros. disponible en Amazon.

A cena con gli imperatori di Fiorenza Cilli (Olmata)

 I pesciolini fritti in salsa per Augusto. L’antipasto di Nasidieno, descritto da Orazio nel libro secondo delle Satire. La zuppetta di vongole per Incitatus, il cavallo di Caligola. Le uova con fegatini di pollo per Nerone. E molto ancora. Sono solo alcune delle ricette che sono state servite alla tavola degli imperatori, nel corso del tempo. Ogni imperatore, con le sue preferenze e anche i suoi gusti, ma soprattutto con i suoi eccessi e le sue fantasie, ha segnato la storia della tavola, introducendo anche piatti e ingredienti che poi sono arrivati fino a noi. Alcuni hanno preferito cibi più “semplici”, la gran parte però ha adottato menu decisamente pregiati, con portate rare e ingredienti difficili da trovare, rimarcando il potere, anche a tavola. Di piatto in piatto, a comporsi nel ricettario sono veri e propri – golosi – ritratti dei vari imperatori, in un viaggio nella storia e nel gusto, che spazia dall’antipasto al dolce, tra ricette veloci e creazioni concepite, invece, per lussuosi banchetti, dai cibi, fino ad arrivare alle preparazioni più scenografiche, qui però tutte studiate ad arte per essere facili da preparare.




Sovrani a tavola. Pranzi imbanditi nelle corti italiane. Ediz. illustrata a cura di Andrea Merlotti, Silvia Ghisotti, Clara Goria (Silvana)

 Il pranzo reale è certamente una delle immagini più affascinanti della civiltà delle corti. Eppure le opere che lo raffigurano sono estremamente rare e non ne mostrano quasi mai la quotidianità. L’iconografia delle tavole di corte, infatti, rappresenta per lo più pranzi ufficiali, per nozze, incoronazioni o altre cerimonie. Nello stesso tempo la figura del re che mangia è stata oggetto di letture molteplici, che vanno dalle fiabe alle caricature politiche sino al cinema. Allegoria del potere e, insieme, crocevia di visioni diverse e contrastanti, le tavole reali sono, quindi, un tema iconografico particolarmente complesso. Il volume analizza l’immagine e la realtà del pranzo reale attraverso il prisma delle corti dei sovrani italiani, fra Cinquecento e Ottocento, in un arco cronologico che dall’Italia degli antichi Stati giunge a quella, finalmente unita, della Belle Époque. Una grande varietà di opere, tra dipinti, disegni, incisioni, servizi da tavola, arredi, oggetti preziosi, vetri e argenti, ma anche menu storici, per un viaggio nel mondo delle corti tra arte e storia.




Al ristorante come a teatro. Manuale di comportamento per cuochi, camerieri, ristoratori e un po' anche per clienti di Fausto Arrighi (Maretti Editore)

 L'autore di questa pubblicazione dedicata al mondo della ristorazione (più o meno alta), non si è limitato alla descrizione dei ruoli e alle modalità del servizio ma è voluto andare oltre, dividendo le varie fasi del lavoro in procedure, e immaginando la tavola e il ristorante come un teatro, con tanto di palcoscenico e spettatori. Dalla semplicità accattivante all'eleganza formale, le tappe sono tante e variegate, analizzate con minuzia e simpatia descrittiva davvero inusuale per i libri di genere, e con la capacità da parte dello stesso Arrighi di elaborare una visione lavorativa globale (dalla composizione delle brigate all'accoglienza dell'ospite passando per l'elaborazione del menu) atta ad aiutare tutti gli attori della ristorazione contemporanea (cuochi, camerieri e ristoratori) e loro fruitori. Ultimo ma non ultimo, infatti, il cliente: consigli su modi, maniere e comportamenti per renderlo ancor più a suo agio e perfettamente in accordo con ogni teatro (gioco di parole per situazione) voglia o debba vivere e gustare. Con una prefazione di Massimo Bottura e un'Introduzione di Niko Romito.


giovedì 4 aprile 2024

Viva la libertà. Gli adolescenti hanno bisogno di farne esperienza di Alberto Rossetti (San Paolo Edizioni)

 In questo libro ci sono le storie e i problemi dei tanti adolescenti che si trovano a dover fronteggiare da un lato una libertà senza confini e dall’altro l’assenza di libertà. Posizioni per nulla contrastanti perché senza limiti non esiste libertà e allo stesso tempo troppo controllo impedisce di viverla. Chiamiamo i bambini ometti, piccole donne, signorine e signorini mentre riserviamo agli adolescenti gli appellativi di bambini, piccolini, cuccioli, tesori. Proprio quando sarebbe necessario lasciarli liberi, spingerli fuori casa per vivere la loro vita, li si richiama verso sé stessi. Ma perché operiamo questa manovra così pericolosa? Forse, abbiamo paura dell’erranza giovanile e per questo non riusciamo a lasciarli davvero liberi di partire. Oppure siamo troppo concentrati sui nostri bisogni e non riusciamo ad ascoltare i loro o, ancora, pensiamo ai figli come a dei nostri prodotti e per questo fatichiamo ad agire quel taglio che è l’unica garanzia di una vita davvero libera. In queste pagine, Alberto Rossetti chiarisce che la libertà dei ragazzi è sempre più in discussione e la colpa è innanzi tutto di un mondo adulto che, ad esempio, accetta che uno strumento come il Registro Elettronico trasformi uno studente in una media voto espressa tramite un cerchio che si tinge di verde, arancione o rosso a seconda del suo valore. Terribile. Oppure che spinge a fare sempre più diagnosi per poter lavorare su Bisogni Educativi Speciali quando forse dovremmo ricominciare a occuparci con serietà e passione di quelli che molto più semplicemente sono i bisogni educativi normali.




Insieme si vince. La forza della cooperazione nella nostra vitadi Vittorino Andreoli (Solferino)

 Una riflessione affascinante che diventa l’occasione per compiere un viaggio dentro la mente dell’uomo nel tentativo di comprendere il senso dell’esistenza di chi è stato posto all’apice dell’albero dei viventi.

«Con uno sguardo lucido e disincantato sulla società e sul pericolo imminente di un futuro in cui un mondo sempre più digitale potrebbe sconfiggere l’uomo facendogli perdere ”la capacità relazionale e la percezione del tempo”, Andreoli ci apre gli occhi sull’emergenza del presente, per dare una possibilità altra all’umanità.» - Lella Baratelli per Maremosso


Il desiderio profondo del singolo uomo, così come il bisogno della specie a cui appartiene, non è centrato sulla figura del nemico e della guerra, ma al contrario su condizioni che permettano l’amicizia e l’amore. Sono queste le risposte adeguate alla fragilità della nostra condizione che ha sempre bisogno di «un altro» da cui ricevere aiuto e disposto a sua volta a donarsi. Per aiutarci a comprendere questo principio, Vittorino Andreoli mette in discussione quella parte della teoria dell’evoluzione che considera «naturale e necessaria» la «lotta per l’esistenza», indicata da Charles Darwin come imperativo per tutte le specie che abitano il nostro pianeta. Una visione che lega la vita alla forza di eliminare e non di costruire, di uccidere e non di stare insieme. All’interno di una concezione che riduce l’uomo a una macchina che segue l’istinto stampato nella genetica in maniera «fatale». Darwin non poteva conoscere le grandi scoperte della biologia recente, che ha permesso di definire la plasticità di parte del nostro cervello, da dove emergono funzioni che hanno un vasto margine di guida e che permettono di attribuire all’uomo desideri e capacità per attivare la condivisione e adattarsi in maniera pacifica alla natura e alla vita «insieme». Diventa dunque ipotizzabile un’evoluzione della specie all’insegna non della lotta ma della cooperazione. E la vita dell’uomo può inserirsi in uno scenario in cui le difficoltà sono affrontate in maniera pacifica attraverso l’aiuto reciproco che porta a condannare la guerra. Una riflessione affascinante che diventa l’occasione per compiere un viaggio dentro la mente dell’uomo nel tentativo di comprendere il senso dell’esistenza di chi è stato posto all’apice dell’albero dei viventi.